"IL RIFORMISTA", SABINA, E MARCO

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
INES TABUSSO
00domenica 25 settembre 2005 14:42

IL RIFORMISTA, SABINA, E MARCO

PARE CHE IL RIFORMISTA CE L'ABBIA PROPRIO CON LORO.
HANNO ANCHE INTERVISTATORI E INTERVISTATI "SPECIALIZZATI" NEL GENERE, E CON
NOMI ILLUSTRI.
LEGGERE PER CREDERE:


Satira di destra. Così la Guzzanti ha definito la comicità di Ricci.
"Lei ha detto quella frase per farsi pubblicità al libro con videocassetta
edito da Einaudi che guarda caso è di Berlusconi. Lei è di destra come il
padre e con le labbrucce siliconate spara a zero contro Berlusconi, poi però
fa chiamare il padre per farsi produrre il film. Ci conosciamo da tantissimi
anni - racconta -. Una volta mi telefonò perché voleva venire a Striscia
a fare l?imitazione di D?Alema. Avevamo già un attore, le dissi di no. Comunque
fa più cose di sinistra Striscia in una sera che i fratelli Guzzanti in tutta
la vita".
(Antonio Ricci intervistato da Isabella ANGIUS***, "Il Riformista", settembre
2005)


"La censura è un errore, ma attenzione c?era anche con la sinistra. Non l?hanno
inventata adesso, è un vecchio vizio. Bisogna dare voce a tutti. Mi manca
Michele Santoro. Anche Luttazzi, anche se con Travaglio hanno fatto una schifezza".
(Simona Ventura intervistata da Isabella ANGIUS***, "Il Riformista", 24 marzo
2005)



***Vedi:
IL RESTO DEL CARLINO
17 Lug 2003
Cronaca
Si sposa la figlia
di Angius,
celebra D'Alema

ROMA ? Vertice dei leader Ds al completo domenica prossima a Castel Madama,
borgo medievale a 40 chilometri da Roma. Non per parlare di politica ma per
partecipare al matrimonio della figlia del senatore ds Gavino Angius. Isabella
Angius andrà in sposa a Marco Scopigno e a celebrare le nozze sarà il presidente
del partito Massimo D'Alema. Il matrimonio sarà celebrato con rito civile
nella sala baronale del Castello Orsini. Tra gli invitati, oltre a D'Alema
? che per celebrare il matrimonio ha avuto la delega del sindaco ? e alla
moglie Linda, anche Piero e Anna Fassino, Walter e Flavia Veltroni, Luciano
Violante e signora.


*****



IL RIFORMISTA
Intervista ad ANTONIO RICCI
di ISABELLA ANGIUS
(Gentilmente pubblicato da Dagospia, 24 Settembre 2005)
Striscia la notizia compie diciotto anni e Antonio Ricci è ben felice di
tornare in onda lunedì, oltre alle due veline nuove (una sardo-americana
e l?altra tedesco-brasiliana) a fianco di Ezio Greggio ci sarà il comico
Franco Neri.Ricci parla della televisione quasi fosse più un professore universitario
che uno degli autori più noti di Mediaset. Non cerca le polemiche su Paolo
Bonolis e ripete quello che più volte ha detto: «Il nemico di Paolo Bonolis
è Bonolis Paolo. Gli ho dato dei consigli che sembravano avvertimenti e ora
si deve difendere da Pupo e Paola Ferrari. Ci si illude che un volto faccia
una trasmissione, non è così. L?ho imparato durante gli anni del Drive In
quando ho portato a lavorare a Mediaset gente come Elle Kappa, Gino e Michele,
Staino».

I comunisti di Mediaset.«Sì, tutti comunisti. Bravissimi, sono gli unici
che lavorano. A Drive In scrivevamo tutto, ogni minimo particolare e alcuni
comici si illudevano, quando andavano in altre trasmissioni, che la loro
presenza bastava a riempire il programma. La prima domenica di Serie A, Bonolis
ha avuto la presunzione di presentarsi con tutte quelle sedie vuote. Pensava
di bastare da solo».

E ancora: «Lui è greve e barocco, e se il troppo accontenta il colpo d?occhio,
quando poi si scopre il meccanismo rischi di bruciarti. Bruci la tua faccia,
non solo quello che fai. Bonolis è uno dei più bravi e non condivido affatto
l?atteggiamento dei giornali di incoronare i re della tv per poi decapitarli.
Non voglio partecipare. Quando Bonolis è andato via da Mediaset, ho detto
chiaramente che l?azienda aveva fatto male a farlo andare via. Oggi dico
lo stesso: l?azienda ha fatto bene a riprenderlo». Eppure mercoledì non è
andato benissimo. «Mercoledì rincorreva i pacchi. È facile diventare megalomani.
Ma è un uomo intelligente, con degli aggiustamenti riprenderà in mano la
trasmissione».

Si è parlato moltissimo dell?arrivo di Bonolis a Mediaset. «Credo che fossero
in trattativa già a dicembre dell?anno scorso»; non a caso, l?autore di Striscia
ricorda che prima di Natale erano stati preparati dei promo pubblicitari
che annunciavano che su Striscia
avrebbero mostrato le immagini del fidanzato della produttrice di Affari
tuoi che vinceva dei soldi. «Quei promo - dice adesso - non sono mai andati
in onda».

Satira di destra. Così la Guzzanti ha definito la comicità di Ricci. «Lei
ha detto quella frase per farsi pubblicità al libro con videocassetta edito
da Einaudi che guarda caso è di Berlusconi. Lei è di destra come il padre
e con le labbrucce siliconate spara a zero contro Berlusconi, poi però fa
chiamare il padre per farsi produrre il film. Ci conosciamo da tantissimi
anni - racconta -. Una volta mi telefonò perché voleva venire a Striscia
a fare l?imitazione di D?Alema. Avevamo già un attore, le dissi di no. Comunque
fa più cose di sinistra Striscia in una sera che i fratelli Guzzanti in tutta
la vita».

L?autore di Striscia ne ha anche le per le giornaliste tv, sostenendo che
poi non ci sia tanta differenza tra loro e le veline: «Lo sanno tutti che
la Berlinguer una volta non voleva andare in onda perché non c?era il truccatore».

Striscia la notizia inizia lunedì e Ricci sta «fremendo» per raccontare,
in stile Gabibbo, il caso Ricucci. Ricci non crede che gli italiani abbiano
chiaro lo scandalo Bankitalia-Ricucci-Fiorani-Opa, comunque la gente «s?incazza
da morire quando gli ciucciano i soldi. Quando cercammo di consegnare il
Tapiro ad Antonio Fazio, che mostrò già lì tanta arroganza,tutti i giornali,
da Liberazione al Domenicale di Dell?Utri, ci attaccarono perché ?non si
disturba il governatore?. L?unico che ci appoggiò fu La Padania. Oggi è esattamente
il contrario. Quelli hanno ottenuto una banca, Fazio non lo attaccano di
certo».

Per l?autore di Striscia, il personaggio delle primarie da tenere sott?occhio
è Scalfarotto.
«Qualcuno pensava che non esistesse. Pensavano fosse un pupazzo. Ma c?è anche
Bertinotti e Sora Lella». Sora Lella? «Sì la moglie, è un personaggio. Sono
una coppia borghese». Non comprende invece la polemica Hannibal-Bossi? «La
trovo assurda. Se accettiamo che in Italia si fa satira allora dobbiamo accettare
che faccia qualche boomerang. La vidi qualche anno fa e mi fece molto ridere».


La cosa più sciocca che ha sentito ultimamente,che l?ha fatta arrabbiare?
«Non mi arrabbio mai,e certe cose che per molti sono sciocche a me divertono.
L?unica persona che riesce a farmi incazzare è mia moglie, perché da lei
certe cose non me le aspetto». Hanno tre figli, di 20 anni, 17 e 11. «Quella
di vent?anni da bambina pensava che
Vespa fosse un pupazzo, non credeva fosse vero e quando lo vide voleva picchiarlo.
Quella di diciassette è terribile: da bambina con i capelli biondi e gli
occhi azzurri sembrava un angelo ma quando incontrò Emilio Fede - che in
un fuori onda mi aveva insultato - gli disse ?stronzo mio padre ti deve rovinare
la carriera?. Fede non poteva credere ai suoi occhi».

Infine, definisce una bella notizia la nomina di Giorgio Napolitano senatore
a vita. «Abbiamo avuto degli screzi quando è stato ministro dell?interno.
Gli agricoltori
avevano bloccato l?autostrada e la polizia fece atti di teppismo. Mostrammo
le immagini,lui difese a spada tratta le forze dell?ordine. Ma è una bella
notizia».




IL RIFORMISTA
24 Marzo 2005
Simona Ventura e il (non) gioco delle tre scimmiette
DI ISABELLA ANGIUS

CONVERSAZIONE. CON LA CONDUTTRICE AUTRICE RILANCIATA DA FRECCERO-ZACCARIA

«Mi manca Santoro. Luttazzi e Travaglio hanno sbagliato»
Simona Ventura non rivela le sue idee politiche, critica la par condicio
forzata e la vecchia Rai democristiana. La censura è un errore che c?era
anche con il centrosinistra

«Sono fortunata», «sono privilegiata» e «dalla vita ho avuto molto di più
di quello che speravo», «c?è stato un tempo, quando vivevo a Roma, che i
miei mi hanno detto di tornare a casa e io non ho mollato ma dovevo scegliere
tra le sigarette e mangiare. Sceglievo di mangiare». Quando una come Simona
Ventura si spertica in scuse per non aver rispettato l?orario previsto per
l?intervista e ripete con il suo entusiasmo e la sua energia i virgolettati
di cui sopra, vuole dire che non è tutto perso. Significa che nonostante
la sbornia da video e la sovraesposizione mediatica è possibile rimanere
con i piedi per terra. Chi paga? A sentire lei i suoi figli. Il più grande,
se va bene a scuola, può giocare alla playstation, due volte la settimana.
Povero figlio, ma lei usa il frustino a casa? «Ma no, però ci sono delle
regole che riguardano anche me. Mi impongo di accompagnarli a scuola tutte
le mattine e la sera ceniamo insieme». Ma non è stanca? «Sì. Questa estate
farò lunghe vacanze», dove? «In Sardegna».
Parliamo di sovraesposizione: il programma Le tre scimmiette è stato un errore?
«Non credo sia così. Ho capito tante cose in questo periodo. Sono migliorata
come persona, è stata quasi una terapia. Ed è stata un?esperienza che ha
chiarito cosa mi piace e cosa mi piace meno di questo lavoro. Mi piace la
diretta, amo il linguaggio del reality, a differenza del quiz che mi piace
meno. La sovraesposizione c?è stata sicuramente anche perché c?era quella
dovuta a tutto quello che mi è successo». Mediaset l?avrebbe protetta di
più? «La Rai mi ha protetta, sono certa che la vecchia Rai, quella democristiana,
mi avrebbe messa alla porta. Da quando sono in Rai sono cresciuta moltissimo,
sono autrice dei programmi che conduco, è moltissimo per una donna. Il mondo
della televisione è ancora molto maschilista». Dell?esclusione sua e di Fiorello
dagli Oscar della Tv minimizza e il suo ragionamento verte tutto sul collega,
per il quale ha parole di stima e simpatia e poi aggiunge «è con Fiorello
che vorrei lavorare ancora. Insieme facemmo Matricole a Mediaset, ma ora
sarebbe un?altra cosa. Comunque sono arrivata in questa azienda grazie a
Freccero e Zaccaria, che mi proposero cose molto belle. Ho avuto la fortuna
dell?intuito. Mi proposero quattro programmi, scelsi l?Isola dei famosi.
Ora mi manca il sabato sera, il classico sabato sera, ha presente?» sì, «dopo
di che posso anche ritirarmi, mi piaceva moltissimo Ballando sotto le stelle,
quello su Raiuno e anche Pingitore mi faceva ridere, mi divertiva». Forse
non mi è chiaro, lei trascorre i suoi sabati sera davanti alla tv a guardare
Milly Carlucci? «Sì perché?» perché siamo abituati a vederla tutta truccata,
con ampie scollature e croci di brillanti. «Le scollature mi piacciono molto,
ma uso i pigiamoni da sempre. E poi non esco mai». Le croci di brillanti
non sono un controsenso? «Non mi piace parlarne, sono molto religiosa. È
una cosa mia. La proteggo. La fede non può essere strumentalizzata. E poi
i brillanti possono essere anche finti. Ora preferisco i cuori». Allora è
innamorata? «(ride ndr) sì, dei miei figli». Non prendiamoci in giro, è innamorata
sì o no? «No».
Ma lei è di destra o di sinistra? «Né uno né l?altro». Dunque qualunquista?
«No. Ma sono contraria all?idea che una persona nota debba dire tutto ciò
che pensa. E si può anche cambiare idea. Sono molto orgogliosa di aver lavorato
sempre e indipendentemente dalla politica. Ho lavorato perché ho portato
risultati. Tutto questo non significa che non abbia le mie idee. Ho lavorato
quando c?era Zaccaria, l?Annunziata e Cattaneo. Insomma sempre, compresa
Mediaset». Le dispiace non poter ospitare i politici in trasmissione? «Moltissimo,
li avremmo mostrati in un?altra veste rispetto a come sono conosciuti. L?anno
scorso abbiamo ospitato Lunardi, la Rai è stata multata per questo, ma è
stato divertentissimo. Gene Gnocchi ha fatto una satira pesante, non c?è
andato certo leggero...e così avremmo fatto quest?anno. Il problema della
par condicio non ci sarebbe stato. Avremmo diviso equamente». Chi avrebbe
invitato? «Tanti», nomi? «Due donne: Daniela Santanché e Rosi Bindi. Sono
diversissime, hanno un modo di porsi diametralmente opposto. Ma mi piacciono
entrambe». Lei non può invitare i politici, ma della censura cosa pensa?
Del trio Santoro, Luttazzi, Biagi? «La censura è un errore, ma attenzione
c?era anche con la sinistra. Non l?hanno inventata adesso, è un vecchio vizio.
Bisogna dare voce a tutti. Mi manca Michele Santoro. Anche Luttazzi, anche
se con Travaglio hanno fatto una schifezza». Della politicizzazione della
Rai, la Ventura sorvola spiegando che a Milano tutto arriva attutito, «non
è come a Roma dove la politica entra in tutte le stanze». Cosa le piace in
tv? «La vita in diretta!» Prego? «Sto scherzando, mi piace Gene Gnocchi ne
Buono a sapersi su Raiextra». La risposta non vale, un altro programma? «Vedo
tanta tv, mi piacciono i serial di Foxlife tipo Csi e Desperate housewives
e poi Reparto maternità. Mi faccio dei pianti che non finiscono mai». Della
guerra in Iraq cosa pensa? «Sono contro la guerra, anche questa. Ho fatto
una lunga litigata con Carlo Rossella, mi piace conversare con lui di queste
cose. Poi quando muoiono nostri connazionali, mi domando se ne valga la pena».
Il futuro? «Non arriverò a cinquant?anni elemosinando un programma. Farò
l?autrice. Prima non avevo i soldi ora non ho la libertà. Non so cosa sia
peggio».


Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:56.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com