DICO PECORELLA: SI', MA A UN DDL BIPARTISAN

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INES TABUSSO
00lunedì 12 febbraio 2007 21:31

IL MESSAGGERO
12 Febbraio 2007
PECORELLA: SI', MA A UN DDL BIPARTISAN
di CLAUDIA TERRACINA

ROMA Il forzista Gaetano Pecorella, avvocato accreditato presso Berlusconi, esperto di giustizia e liberal convinto, si è sempre detto favorevole a una regolamentazione delle convivenze e potrebbe anche votare una legge che tratti questo tema «purchè scaturisca da un dibattito nel Paese, non da bizantinismi governativi».
Insomma, onorevole Pecorella, potrebbe votare secondo coscienza e dire sì ai Dico?
«No, perchè i diritti devono nascere da uno stato di fatto, non da una formalità. Il dibattito va sottratto ai ministri e alla politica ed essere riconsegnato ai cittadini. Che spesso, come hanno insegnato divorzio e aborto, sono più avanti dei politici».
Ma se lei riconosce che c’è bisogno di regolamentare le convivenze, perchè non vota i Dico?
«Perchè sono un ibrido, un’ipocrisia. Voterei invece un provvedimento che tuteli davvero la parte più debole della coppia, che può essere condiviso da gente di destra e di sinistra se ci si muove sull’onda di un bisogno, non per appartenenza politica».
Berlusconi si dice sicuro che nessun forzista voterà la legge. Non sarebbe stato meglio lasciare davvero libertà di coscienza?
«Io mi sento liberissimo, ma è il governo che non doveva legiferare su una materia come le convivenze perchè così ci obbliga ad esprimere un voto politico».
Anche se tutti sanno che Prodi non cadrà mai sui Dico?
«Sì, perchè comunque ciascuno di noi preferisce far esplodere le contraddizioni che ci sono nella maggioranza. E non basta promettere che non si ricorrerà alla fiducia per convincerci».
Eppure, la Bindi e la Pollastrini si dicono disponibili ai contributi dell’opposizione per migliorare la legge. Lei rigetta l’offerta?
«No, anzi, vorrei proprio che se ne discutesse più a fondo. Ma che dibattesse la gente comune, non solo politici e vescovi. Insomma, più che Casini o Ruini, vorrei sentire il parere degli italiani».
Mettiamo che dicano che era ora di avere una legge sulle convivenze..
«Benissimo, siamo disponibili a lavorare insieme alla maggioranza per studiare una regolamentazione, ma senza i bizantinismi di questo disegno di legge, che non piace ai cattolici e neppure ai laici».




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