Fase 3, gli Incontri

.Arthur Dent.
00lunedì 26 settembre 2011 14:39


Tra le chiacchiere tranquille e gli autovelox bruciati le due ore di autostrada passano rapidamente, mentre piano piano la periferia di Roma e il Raccordo Anulare si fanno avanti. Un paio di fermate, prima a fare il pieno in previsione della seconda tappa e poi un'altra per fare 'un altro tipo di rifornimento' per Michele, precedono di poco l'arrivo sotto una palazzina nel punto indicato sulla mappa.
Le auto vengono parcheggiate in uno spiazzo poco distante e tutti scendete dalle auto. Un'altra auto, già ferma nello spiazzo prima di voi, si apre e ne escono quattro persone di cui riconoscete alcuni ghoul presenti alla riunione di poco prima.
Andreas va avanti a parlare con loro mentre Michele e Arturo si fermano a fumare una sigaretta guardandosi intorno. Lo scambio è breve e sono soventi i cenni verso la palazzina.. quando poi scocca la mezzanotte Andreas e il ghoul si dirigono verso il cancelletto e vi fanno cenno di seguirli.

Pochi piani più in alto una porta anonima viene aperta su di un minuscolo appartamento abitato, all'apparenza, soltanto da un ragazzo magrissimo e dai denti marci che vi apre senza fare troppe domande. Vi viene indicato come Teo, e vi viene detto di 'non fare stronzate', finché Michele non tira fuori un sacchetto di quella che sembra essere eroina e Teo non si anima di nuova e pura linfa vitale. Il ragazzo si sposta nell'angolo cucina, spinto dalla forza di una dipendenza che sarebbe paragonabile solo al sangue vampirico, e quando l'ago spinge la sostanza scura nella vena la situazione sembra rilassarsi.
Michele tira fuori un'ennesima sigaretta e fuma mentre controlla il portatile del ragazzo, Andreas si mette a chiacchierare col ghoul, chiedendogli che fine hanno fatto i suoi 'lingotti' e poi si perde in altri discorsi, mentre Arturo, divenuto serio improvvisamente, si mette davanti al ragazzo che si era accasciato sul divano quasi esanime, gli prende la testa e comincia a parlargli sottovoce fissandolo negli occhi.

La seduta di quella che deve essere una forte Dominazione scorre lentamente per una mezz'ora, poi s'interrompe bruscamente e il ragazzo sviene mancando il divano e prendendo in pieno il pavimento. Viene lasciato lì. Qualche secondo dopo Arturo si alza, si asciuga le mani sul muro vicino alla porta, senz'altro una delle cose più pulite in quella stanza, poi dice 'Andiamo'. Per un attimo rimanete a fissare Arturo senza sapere bene cosa fare, poi quando apre la porta gli altri si alzano di scatto e li seguite.

Dopo aver salutato i ghoul ed essersi messi in moto verso la seconda tappa, Andreas passa qualche minuto al telefono con gli altri due e si fa spiegare il tutto. Riuscite a capire quasi tutto, prima di arrivare alla seconda tappa, giusto dalle sue risposte.

"Ma li ha visti davvero?"
"Sì, chiaro.. la Masquerade gliene sbatte una sega.. ma non è possibile dai"
"Ok, quanti erano..? Due gruppi da..? Cinque, d'accordo.."
"Ok ma ha parlato con qualcuno..? Non che.. sì, ok, sì sì, pensavo.. ok"
"Beh non è che.. mh.. nient'altro di strano..?"
"Ok allora l'altro.. no no non scherziamo.. no.. va bene"

Alla fine della telefonata vi guarda con un sorrisetto al limite della pazienza, poi parcheggia l'auto e di nuovo scendete per incontrarvi coi ghoul. La discussione tra Andreas e l'ometto dura ancora meno della precedente e, mentre ancora parlano, vi fa cenno di raggiungerli mentre si spostano verso un negozio di scarpe chiuso.

"..la posta è la stessa, il premio pure.. cambia il servizio, ma la merce è sempre intatta", dice il ghoul.
Andreas, mentre bussa sette volte alla porta poi altre due, finisce il discorso con un secco "Odio i cambiamenti, l'importante è che il suo cervello continui a funzionare". Un gesto di assenso da parte del ghoul e il suo allontanamento verso l'auto precedono di qualche secondo un rumore di passi da dietro la porta ed una chiave che gira.
Un anziano signore con grossi occhiali e un braccio fasciato riprende il bastone mentre Andreas spinge la porta in avanti ed entra senza troppi complimenti, con voi al seguito. L'uomo rimane lì vicino alla porta mentre il gruppetto si trasferisce nel seminterrato dove, intenta a guardare in una ventina di schermi, una giovane donna è seduta su di una poltroncina. Alza lo sguardo appena entrate poi di nuovo lo riabbassa, visibilmente arrossita. E' vestita e truccata da ufficio, ma il suo viso logorato da un lavoro stressante appare comunque evidente a tutti; alcuni lividi su una mascella e su di una tempia sono stati abilmente mascherati ma l'ombra, da vicino, è palese.

"Benvenuti", dice, appena sottovoce, la segretaria alzandosi dalla sedia. Andreas, nel suo atteggiamento serio e teso da quando ha spinto la porta d'ingresso, non si fa scrupoli e l'avvicina prendendola per il mento, osservando attentamente quelle ombre scure sotto il fondotinta. Dopo qualche secondo la lascia andare senza cambiare espressione. La segretaria arrossisce di nuovo e fissa il pavimento. Arturo si fa avanti ma questa volta Michele lo ferma col braccio sul petto. Tra i due vibra un attimo di tensione, poi Michele si fa avanti e si siede davanti ai monitor insieme alla segretaria.
"Carla", dice, "ho bisogno che tu mi ascolti un attimo", lei si volta verso di lui, ancora imbarazzata, mentre Michele comincia a parlarle addormentandole lo sguardo. In quel mentre Arturo esce dalla stanza e ritorna dopo un paio di minuti, pulendo vistosamente una pistola che ripone su una scrivania mentre comincia a smontarla.
Arturo termina l'operazione prima di Michele, e quando quello finisce, lasciando addormentata Carla direttamente su una tastiera sotto ai molteplici monitor, anche Andreas, che si era interessato alle strade inquadrate dalle telecamere, si alza e tutti vi allontanate. Nell'uscire, passate sopra al cadavere dell'anziano signore, immerso in una pozza di sangue ben poco attraente.

Quando uscite il ghoul di prima è lì ad attendervi, seduto sul cofano della sua Alfa blu, ma Andreas non si ferma nemmeno e gli dice soltanto un 'C'è da pulire' mentre vi avvicinate alle vostre auto e ripartite.
Andreas rimane in silenzio per tutto il viaggio, esclusa una brevissima telefonata di pochi secondi tra lui e l'altra auto.
A uscire da Roma ci mettete poco ma è il viaggio fino alla punta della Calabria che sembra durare un'eternità.
Una volta arrivati, alle cinque del mattino, entrate direttamente nel vano auto di un piccolo traghetto approdato in una zona dismessa del porto turistico di Reggio Calabria. In pochi minuti sbarcate in Sicilia.

Goldberg0077
00lunedì 26 settembre 2011 16:57

Cerco di stare il più lontano possibile da Andreas e da Michele mentre diciamo svolgono i compiti più critici... anche se non so chi era l'anziano uomo mi dispiace per lui... mi allontano zitto e in silenzio con un aria triste...
Vapid.27
00lunedì 26 settembre 2011 17:17
Osservo con attenzione gli spostamenti e le azioni dei nostri compagni di viaggio senza metter bocca su niente,mantenendo un aria visibilmente distaccata..
thePier
00lunedì 26 settembre 2011 20:35
Durante il viaggio per arrivare a Roma rimango in silenzio e cerco di memorizzare dov'è la casa di Teo, segnandomi anche l'indirizzo con il GPS integrato del cellulare.

Nella casa di Teo faccio attenzione a tutti i particolari che posso notare e, quando cominciano la seduta di Dominazione, provo ad avvicinarmi ai due con calma per origliare/ascoltare/vedere e ci rimango per una decina di minuti per poi andare da Michele al portatile domandando se gli serve una mano per ottenere qualcosa e nel mentre sbircio che combina.

Quando arriviamo da Carla, controllo che cosa inquadrano tutte le varie telecamere nella stanza cercando di fare caso se c'è qualche cosa di anormale (incidenti/ingorghi...). Dopo che l'ha addormentata domando a Michele come mai l'abbia fatto, visto che a mio avviso non ha ottenuto/fatto nulla: non insisto a domandare se mi risponde in malo modo.

Dopo un po' che siamo nuovamente in viaggio verso il Sud domando ad Andreas se era proprio necessario uccidere quel vecchio
.Arthur Dent.
00martedì 27 settembre 2011 00:09
OG: mi sono dimenticato la mezz'ora di 'tempo libero' in cui, volendo, è possibile fare qualche escursione qua e là (diciamo un'azione a pg). Nel caso, scrivete qua sotto e vediamo

Per rispondere ad Arrigo:

Non hai problemi a segnarti l'indirizzo dell'appartamento di Teo.

L'appartamento di Teo è un monolocale di circa cinquanta metri quadrati con angolo cottura e un minuscolo bagnetto diviso dal resto dell'appartamento da un separè in plastica. Il disordine regna sovrano, i muri sono tappezzati di poster di idoli adolescenziali, mentre l'aria è pregna dell'odore di urina e di fumo. In un angolo, appeso al muro, ti sembra di riconoscere il simbolo della Camarilla ma poco dopo lo identifichi come un semplice Ankh. A giudicare dall'appartamento, la sua vita sembra divisa da un lavoro di trasporto di giornali la mattina presto e il resto della giornata strafatto di eroina.
La seduta di Dominazione si divide in due parti: nella prima Arturo cerca di carpire informazioni su quanto visto o sentito da Teo stesso durante i suoi giri nell'underground romano, mentre nella seconda parte, quella più lunga, cancella minuziosamente ogni ricordo 'strano' e la stessa conversazione che sta avendo luogo, dopo di che lo fa addormentare.
Michele controlla semplicemente le sue mail e i vari traffici che sono passati dal suo computer e da un conto in banca praticamente inesistente. Non trova niente di utile e, vedendo il tuo interessamento, ti lascia fare al computer se vuoi provare qualcosa.

Il negozio di scarpe è molto semplice e molto ordinato, anche se probabilmente di un altro tempo: non ha grandi marche, l'odore di cuoio trattato è permanente ed è formato sostanzialmente da una lunga stanza principale, di circa venticinque metri di lunghezza, e una porta che da su di un vano scale che scende fino alla 'stanzetta dei monitor'. Nella stanzetta non ci sono altre porte nè finestre e il tutto ha un tocco molto tecnologico: niente di superlativo ma abbastanza per rendere netto il contrasto tra lo scantinato e il negozio sovrastante.
Le telecamere sembrano inquadrare diversi punti della città che non riesci a riconoscere, un unico comune denominatore tra tutte quelle che vedi è un lampione sempre inquadrato nella parte destra dello schermo. A volte sotto c'è un barbone, altre volte una prostituta, altre ancora è vuoto, ma sempre un lampione c'è. Una delle telecamere inquadra quasi sicuramente un ingorgo, ma sembra non esserci niente di particolare.

Michele, senza arrabbiarsi, ti chiede perché pensi che non abbia ottenuto niente dato che le informazioni raccolte saranno senz'altro utili. (OG: da cosa hai dedotto che non ha ricavato niente da quello che ha fatto?)

"Dovresti chiederlo ad Arturo", ti risponde semplicemente Andreas, poi sorride, "E' scomoda un'escalation di violenza tra contatti.. distrae dal lavoro, crea situazioni pericolose. Meglio eliminarne uno, di solito il meno efficiente", dice, in modo abbastanza cinico e distaccato. Poi ti guarda un attimo, distogliendo lo sguardo dalla strada, e sorridendo fa "Poi era troppo vecchio", e si mette a ridere fragorosamente.
Goldberg0077
00martedì 27 settembre 2011 00:26

Per la mezz'ora d'aria libera vado a prendermi una birra in centro o probabilmente dove potrebbero essere più umani e comincio a fare un pò di rumors con i devastati che trovo chiedendo domande basilari tipo come va qui il lavoro, niente di nuovo, successo qualcosa di recente e altre cosa per sapere se qualche umano avesse visto qualcosa o sentito qualche storia strana nelle ultime settimane.

Usando le mie discipline ogni tanto faccio una piccola scansione in giro... non si sa mai... e poi passata la mezz'ora torno all ovile
Vapid.27
00martedì 27 settembre 2011 11:44
Nella mezz'ora libera mi faccio due passi intorno all'isolato dove ci troviamo,dò un occhiata in giro..facendo qualche domanda(specialmente se mi imbattessi in qualche prostituta)sulla situazione del quartiere e non..passato il tempo torno alla macchina.

(Durante il mio giro cerco di capire se per caso qualcuno mi stà tenendo d'occhio)
.Arthur Dent.
00martedì 27 settembre 2011 14:44
Ho mandato a entrambi due ffz con la descrizione di quello che succede. Siete liberissimi di parlarne con qualsiasi mezzo a vostra disposizione, l'unica cosa che vi chiedo è di non usare il copia incolla.
Attendo una proposta da Arrigo, poi partiamo con la fase 4
Vapid.27
00martedì 27 settembre 2011 17:30
(X Ema ed Arrigo:Nella mezz'ora che siamo separati,dando per scontato che ci siamo scambiati i numeri visto la missione dopo un pò ricevete un mio sms)

"Intorno al negozio tutto abbastanza tranquillo,tipico quartieraccio malfamato ma niente di eclatante..prostitute non troppo simpatiche,non sono più le signore di un tempo,le telecamere che abbiamo visto dentro al negozio tengono d'occhio questa zona..occhi aperti comunque
ci vediamo tra non molto.."
thePier
00martedì 27 settembre 2011 17:48
Ringrazio Michele e comincio a controllare il PC di Teo, lasciandolo (lui) alla seduta di dominazione che ho osservato silenziosamente per qualche minuto.

A Michele rispondo "Mi è sembrata troppa rapida come cosa, ma magari non aveva niente da riferire" sorridendo appena.
Ringrazio appena Michele per la spiegazione una volta fuori e nella mezz'ora controllo delle cose sul mio PC
.Arthur Dent.
00martedì 27 settembre 2011 20:54
OG: le due sessioni di Dominazione sono durate circa mezz'ora, Arrigo è stato informato in seguito, quindi non ha fatto quell'intervento. Per il resto passiamo alla fase 4
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